“Il racconto di un ragazzo che non c’è più.”
1.
Buio. Silenzio. Nell'altra stanza solo il
rumore della lavatrice. Quel rumore rotondo, meccanico. Gli piace un sacco
quando, nel bel mezzo della notte, parte la centrifuga. Il cestello carico di
vestiti fradici incomincia a vorticare rapidamente. Buio, silenzio. Un unico
rumore esiste, ed è quello della lavatrice nel bagno. La centrifuga è partita.
A vorticare insieme ai vestiti ci sono i suoi pensieri. Tra una mutanda e un
calzino sente parlare di lei. Poi si accorge che non sono solo i suoi pensieri
ad essere centrifugati, ma anche la sua testa. Rotola nel cestello sbattendo di
qua e di là. E infine, accade. In quella lavatrice ci entra tutto, per intero,
è dentro. Dal primo pensiero più ribelle che cerca d'uscirgli dalla testa,
all'ultimo centimetro di pelle del palmo del piede. Immerso. L'acqua e il
detersivo gli entrano nel naso, nella orecchie, in bocca. Dentro. Vuole vedere se riusciranno a sbiancare
quell'anima scura che da un po' si porta dentro. Dovrebbero disinfettare quel
vuoto che lo accompagna. Vediamo se cancelleranno ogni traccia di quel suo
senso di disillusione. Si, è da un po' che non crede più a nulla.
Nulla.
G.R.
Un bel trip mentale da disillusione e malinconia. E così si scoprì che Giuseppe scrive e pure bene :) Aspetto il resto allora!
RispondiEliminaSpero di non deluderti allora!
Elimina